Il veterano Paolo Dal Molin+la novità Vittoria Fontana. Le due “anime” della Nazionale azzurra che ha ben figurato agli Euroindoor di Torun, ovvero la componente più esperta e il fronte delle new entry, si incontrano nella puntata di oggi del talk di Atletica TV. Bronzo europeo dei 60hs Dal Molin, a un passo dalla finale dei 60 la ventenne Fontana, gli azzurri raccontano le emozioni vissute all’Arena Torun, in un weekend da ricordare per la spedizione italiana con le medaglie di Jacobs (oro nei 60), Tamberi (argento nell’alto) e appunto il terzo posto di Dal Molin, oltre a tanti piazzamenti da finale (dodici) e un sesto posto nella classifica a punti.
Dal Molin (Fiamme Oro) è balzato sul podio continentale a otto anni dall’argento di Göteborg 2013: “Cos’è accaduto in questi anni? Di tutto. Ma in particolare le operazioni a entrambi i piedi e poi al ginocchio. Anche la schiena ha dato problemi. E a livello psicologico non è stato facile: l’ostacolo maggiore era proprio a livello mentale”. La determinazione, però, l’ha spinto a non fermarsi, a non arrendersi mai: “Non ho mai mollato. Sono sempre tornato in campo. Quando usi il tuo corpo come una macchina è chiaro che a volte ti manda la multa… ma i miei ‘vigili’ sono stati molto attenti, non me ne hanno fatta passare una”.
Le ore successive al bronzo di Torun le ha passate a rispondere ai mille messaggi e a focalizzare l’impresa compiuta: “Ho rivisto più volte la finale e più di ogni altra cosa mi è piaciuto l’ingresso in campo. Ero sorridente. Felice. Qualunque cosa fosse successa sarei stato contento. Sulla gara in sé, se la andiamo ad analizzare, potrei trovare tanti difetti. Ma quell’ingresso in campo così sereno mi ha fatto capire che sono davvero tornato. L’avevo intuito nello scorso dicembre durante il raduno a Tenerife: mi era mancata serenità, e invece ultimamente ho ritrovato il piacere di allenarmi. È dipeso tutto da questo nuovo approccio mentale e dalla nuova consapevolezza. Senza fretta. Più rilassato”.
Verso Tokyo, a 33 anni (34 a luglio) la fame è ancora moltissima: “Dopo l’argento di Göteborg mi sono rotto il piede e non sono mai riuscito a esprimermi davvero nelle outdoor – ricorda – Stavolta posso dire che il ‘minimo’ di 13.32 per le Olimpiadi è soltanto la base dei miei obiettivi, e non dico altro. E per il futuro, beh, vorrei esserci anche a Roma 2024. Se non altro per veder correre forte Vittoria Fontana”, sorride.
Fontana (Carabinieri) agli Europei di Roma 2024 avrà 24 anni – ancora molto giovane – ma a Torun ha già provato il brivido dello sprint internazionale tra le big: “Arrivavo con pochissime aspettative, sapevo di dover correre contro avversarie viste soltanto in televisione – le sue parole – già passare la batteria è stato tanto. Poi in semifinale volevo godermela e divertirmi. Certo, mi mangio un po’ le mani per quel centesimo che è mancato per la finale…”. 7.28 il suo crono (aveva aperto la stagione 2021 con un PB di 7.50 che risaliva al 2019), 7.27 il tempo che dava il lasciapassare per un posto tra le migliori otto del continente. Peccato. Ma poco importa: i suoi sono progressi che profumano di futuro. “Devo migliorare in tutto – sottolinea la campionessa europea under 20 dei 100 metri di Boras 2019 – ed è troppo presto per fare pronostici su quanto possa valere sui 100. Sono ancora indietro nella partenza, non mi è ben chiara, mi sento meglio sul lanciato. Ecco perché in semifinale a Torun mi sono stupita di essere uscita dai blocchi davanti a tutte”.
All’esordio non ha pagato l’emozione: “La ‘curva azzurra’ mi ha aiutato – prosegue Vittoria Fontana – E devo dire che anche l’aver visto la sera prima la finale di Jacobs in tv mi ha caricato tantissimo. Torun è solo l’inizio, la settimana prossima saremo a Formia per il raduno delle staffette e voglio cominciare a meritarmi un posto nel quartetto olimpico”. Questo e molto altro nella puntata odierna del talk settimanale, che ospitava anche la firma dell’atletica di Tuttosport Andrea Schiavon.