“La mia storia è un messaggio per Napoli e per i ragazzi napoletani: è possibile sognare in grande e non ci sono solo il calcio, la pallanuoto, la scherma. Io mi sono innamorato dell’atletica da ragazzino, ho puntato in alto e sono fiero di me stesso. E’ stata una grande stagione per me e per l’Italia”. Alessandro Sibilio (Fiamme Gialle) torna nel talk di Atletica TV dopo aver conquistato due finali a cinque cerchi a Tokyo (400hs e 4×400), due record italiani nella staffetta, e la nomination (nella shortlist) per il titolo della European Athletics di Men’s Rising Star, astro nascente d’Europa. “A 11 anni sono finito su un campo d’atletica per caso, grazie a un mio amico, ed è stato amore a prima vista. I Tricolore Cadetti di questo fine settimana mi hanno ricordato che io ho partecipato a due edizioni e non sono mai salito sul podio, anzi il primo anno (nel 2013 ndr) non sono nemmeno arrivato in finale! La mia forza è stata non pormi limiti e trovare un allenatore come Gianpaolo Ciappa, che mi ha accolto al campo Virgiliano e mi ha cresciuto fino a portarmi alla finale di Tokyo”.
Una finale che -grazie al surreale 45.94 di Karsten Warholm – ha riscritto la storia dei 400 ostacoli. “Che brividi! Ho vissuto emozioni che si provano poche volte nella vita. Essere fra i migliori della storia mi ha dato una carica incredibile, che ho riversato nella staffetta, e la consapevolezza di voler essere protagonista di una specialità in grande evoluzione”.
Tornando a Posillipo con in tasca un 47.93, secondo italiano di sempre dopo Fabrizio Mori. “Fabrizio è sempre stato il mio idolo. Guardavo e riguardavo il video della vittoria mondiale di Siviglia ancora prima di diventare un ostacolista. Ora ho la fortuna di avere il suo aiuto, che non è solo tecnico: sa trasmettermi cosa provava sui blocchi, darmi i consigli giusti, da atleta ad atleta”. Quanto è lontano il record italiano? “Certamente ci voglio provare, è un sogno. Ma devo lavorare ancora, non credo che potrò attaccarlo nel 2022. Per l’anno prossimo ho tanti obiettivi ma ne scelgo due: i mondiali di Eugene, a cui arriverò preparato per riconfermarmi in finale, e gli Europei di Monaco, dove potrò dire la mia”.
Nella puntata, che ospita anche le interviste agli azzurri Tobia Bocchi (Carabinieri) e Linda Olivieri (Fiamme Oro) e gli highlights dei Campionati Italiani Cadetti di Parma, si parla anche di 4×400, con una vera e propria dichiarazione d’amore. “La amo quasi più degli ostacoli, è un inseguimento, adoro la bagarre e la lotta gomito a gomito, centimetro su centimetro; sublima lo spirito di squadra dell’atletica e sono fiero di essere parte di questo quartetto con Davide Re, Vladimir Aceti e Edoardo Scotti. Siamo una staffetta giovane e forte, davanti abbiamo tre anni e tanti eventi importanti per crescere”.
Intanto aspettiamo la serata di gala dei Golden Tracks della European Athletics (16 ottobre, Losanna): “Essere in nomination fra le rising stars europee è un grande onore e sono in ottima compagnia con Sasha Zhoya, il campione del mondo ed europeo U20 dei 110hs, e Kristjan Ceh, campione europeo U23 del disco. Ma la verità è che non mi voglio più accontentare, dentro e fuori la pista”.