Un’altalena di emozioni in pochi giorni, dal record italiano di Marcell Jacobs, alla prematura scomparsa di Alessandro Talotti, al trionfo di Antonella Palmisano: le racconta la puntata di oggi del talk di Atletica TV, con ospite in collegamento proprio la marciatrice azzurra, vincitrice agli Europei a squadre di Podebrady nella 20 km con l’ottimo tempo di 1h27:42, e la voce dell’atletica su Sky Sport Nicola Roggero. “Quando è arrivata la notizia, domenica mattina prima della gara, ho subito ripensato che con Talotti avevamo viaggiato in una delle ultime trasferte a Podebrady: questa vittoria è per lui”.
Al debutto stagionale, la 29enne tarantina ha incassato le conferme che cercava: “Questa gara mi serviva per iniziare al meglio la stagione, assaporare di nuovo l’odore della gara e della maglia azzurra. Volevo farlo nonostante i problemi al bacino degli ultimi mesi, non ancora del tutto risolti. E il fatto di essere riuscita a vincere ‘facilmente’ pur non sentendomi al 100% mi ha dato tanta sicurezza. Il balletto all’arrivo? Non ho trovato la bandiera, non ci immaginavamo servisse, allora ho improvvisato qualche passo di danza per festeggiare…”.
Ai Giochi di Tokyo (la marcia a Sapporo) mancano poco più di due mesi: “Mi aspettano avversarie veramente forti. Penso soprattutto alle cinesi, atlete che marciano a 1h23 o a 1h25. Ma non mi spaventa niente, stiamo lavorando da cinque anni per questo obiettivo, e quel giorno può succedere davvero di tutto”. Il cammino di avvicinamento passa per un doppio raduno a Roccaraso (L’Aquila), al via proprio oggi: “Mi ci trovo bene, mi ha sempre dato tanto come località, faremo diciotto giorni lì, poi due settimane a Castelporziano (Roma) quindi altri diciotto giorni in montagna”. Come te la immagini la gara olimpica? “Le gare importanti sono sempre state tattiche – ricorda Palmisano – difficilmente si parte sul ritmo. Stavolta , però, qualcosa mi dice che con temperature più basse rispetto ai Mondiali di Doha, o alla stessa Tokyo, le cinesi potrebbero impostare una gara sul ritmo. E io non mi tiro indietro, mi piacerebbe che fosse proprio così”.
L’orgoglio di capitana, nel vedere sul podio di Podebrady quattro squadre su quattro: “Ho visto tanta voglia di riemergere dalla pandemia. Non abbiamo perso un anno, ma anzi ci ha caricato di più, ha alimentato il fuoco che abbiamo dentro”. Un fuoco che arde in tutto il movimento azzurro, con la perla del record italiano dei 100 metri di Jacobs: “Mi sembra come il miracolo del miglio – conclude Palmisano – una volta abbattuta la barriera dei quattro minuti, in molti sono riusciti in poco tempo a violarla. È come per noi azzurri nei 100 metri, prima Tortu, ora Jacobs. I limiti sono soltanto nella nostra testa”.