Sempre più vicini gli Assoluti indoor, l’evento clou della stagione invernale, sabato e domenica ad Ancona. Nella nuova puntata del talk di Atletica TV parla uno dei protagonisti annunciati della rassegna tricolore: Paolo Dal Molin, bronzo europeo dei 60 ostacoli, dopo il debutto dello scorso weekend. Per introdurre i tanti motivi di interesse dell’evento, e toccare i temi di maggiore attualità, l’azzurro è ospite in compagnia del giornalista della Gazzetta dello Sport Andrea Buongiovanni. Il raduno di gennaio a Tenerife insieme al campione olimpico Marcell Jacobs, la passione per il basket da condividere anche con Gimbo Tamberi mattatore nell’All Star Celebrity Game della NBA, il fermento dell’atletica azzurra tra record italiani assoluti e giovani emergenti: questo e molto altro nella trasmissione di approfondimento settimanale.
“Un esordio dai due volti”, come racconta Dal Molin, autore di un promettente 7.64 in batteria nei 60 ostacoli domenica al meeting di Düsseldorf, in Germania, prima della squalifica per falsa partenza decretata dai giudici. “Il mio miglior debutto di sempre, in controllo nei primi tre ostacoli per poi lasciarmi andare – spiega il portacolori delle Fiamme Oro – e invece in finale il movimento che ha provocato il cartellino rosso è stato indotto dall’atleta nella corsia al mio fianco. Per un problema muscolare ho dovuto posticipare il rientro di circa tre settimane rispetto al previsto: niente di grave, però ho perso un po’ di tempo prezioso”. Road to Ancona e anche verso i Mondiali indoor di Belgrado (18-20 marzo): “Dopo gli Assoluti potrei scendere in pista ai meeting di Madrid e Parigi, il 2 e il 6 marzo, e poi nell’appuntamento iridato, anche se valuterò di volta in volta”.
Non mancano le motivazioni al 34enne primatista italiano dei 60hs indoor (7.51 per l’argento europeo nel 2013) e dalla scorsa stagione anche dei 110hs (13.27 agli Assoluti di Rovereto): “Credo in me stesso e che molti risultati siano ancora alla mia portata. Ho sempre avuto questa mentalità, ma è bello vedere che sia scattata la molla per tanti azzurri dopo i successi dell’ultima stagione. Si può sognare il più lontano possibile, perché ogni dettaglio può creare cambiamenti inaspettati. Alle Olimpiadi di Tokyo non sono arrivato nelle condizioni migliori, ho corso la semifinale in 13.40 ma non è bastato per entrare tra i migliori otto. Un’esperienza comunque bellissima e quindi perché non dovrei pensare ai prossimi Giochi del 2024 a Parigi? E nello stesso anno anche agli Europei di Roma”.
A proposito di Olimpiadi, com’è stato allenarsi con Marcell Jacobs nello stage federale di gennaio a Tenerife dopo i suoi trionfi a cinque cerchi? “Esattamente come negli anni scorsi, è se stesso. Mi colpisce la sua serenità, sempre sorridente e rilassato. In questo ci completiamo e devo imparare da lui, è un bel modo di vivere questo sport”. Un legame che unisce anche i rispettivi tecnici (Antonio De Sanctis per l’ostacolista, Paolo Camossi per il re della velocità) oltre ai due azzurri che si sono sfidati per divertimento in pista: “Nelle partenze – sorride Dal Molin – che sono un mio punto forte. Sì, mi piacerebbe provare anche una gara di sprint, senza barriere, perché… è divertente!”. E sull’ottimo inizio di stagione di Jacobs, con una media di 6.50 in tre finali sui 60 metri vinte nei meeting internazionali? “L’ho trovato di una tranquillità disarmante, concentrato e consapevole del suo valore”. Cosa vi unisce oltre all’atletica? “Per stare insieme con leggerezza, giochiamo volentieri anche a basket. E ammetto che ho guardato in tv le schiacciate di Tamberi allo show di Cleveland”. Alla rassegna allievi dello scorso fine settimana c’è stata l’insolita accoppiata alto-lungo del saltatore Mattia Furlani. “Sì, nel team sotto il canestro potrebbe starci bene anche lui!”.